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Costruire un futuro solidale attraverso la collaborazione

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Sono emerse riflessioni molto interessanti, presenti enti come la Regione FVG, l’ASUGI e le associazioni aderenti, dall'importante incontro dedicato al progetto "SI FA RETE" sul territorio rivierasco, per tirare le fila del percorso di questa iniziativa in modo da raccogliere e analizzare i risultati ottenuti durante la sperimentazione. Quest'ultima, avviata a Muggia da marzo a ottobre, è parte integrante del progetto più ampio iniziato nel 2021.

La presentazione dei dati raccolti fino al 5 ottobre 2023, ha evidenziato il coinvolgimento di ben 60 persone in interventi di presa in carico, di cui una decina coinvolgendo sia servizi che terzo settore, oltre a diverse decine di contatti stimolati dall’attività.  L'interessante risvolto di questo progetto è rappresentato da persone sole, non assistite dai servizi, che sono state identificate grazie all'impegno di Si Fa Rete. Si sta dunque realizzando con successo l'obiettivo di raggiungere persone fragili non ancora coinvolte a livello istituzionale.

Le informazioni raccolte riguardano aspetti cruciali come età, genere, condizione abitativa e altre forme di supporto esterno ricevuto. Emergono bisogni primari legati alla salute, opportunità di socializzazione, gestione di pratiche amministrative e necessità di formazione/informazione.
L'incontro ha permesso di delineare come l'attività sia stata condotta, dalla rilevazione dei dati all'assistenza alle persone. Per coloro che devono gestire spese contenute si è riscontrata una certa difficoltà nel trovare assistenti familiari.

La musicoterapia di Aulòs aps ha avviato un gruppo stabile con 17 persone al quale sporadicamente si aggiunge qualche altro partecipante, mentre De Banfield odv ha dato vita a diverse iniziative  informative, divulgative, formative e socializzanti per i caregiver e le persone anziane, oltre ad aver fornito come altri partner prestito di ausili, rivelatosi molto utile per le persone escluse dall’equivalente percorso offerto da ASUGI per mancanza dei requisiti necessari.
Per la presa in carico, ascolto e assistenza sono stati fondamentali il Punto di ascolto delle Caritas diocesane del FVG e il Punto servizi e ascolto di Acli Fvg aps, la rete fra il terzo settore e i livelli istituzionali sono stati curati da AsSostegno odv.

Il progetto ha dimostrato grande successo nel coinvolgere diverse associazioni attive nel settore, creando così una base solida per una rete destinata a durare nel tempo. Questa collaborazione rappresenta un elemento cruciale per il futuro, poiché i dati raccolti si profilano come risorsa preziosa. Tali dati consentiranno di migliorare costantemente l'offerta di servizi e di favorire una collaborazione più efficace tra il terzo settore e le istituzioni.

Un esempio tangibile di questa sinergia è l'associazione Cuore amico odv di cui in altro incontro sono state illustrate le attività rivolte agli anziani, che si integrano perfettamente con quelle di Si Fa Rete. Attività come "camminiamo Insieme", cicli di conferenze e alfabetizzazione digitale, dimostrano un'impeccabile corrispondenza con gli obiettivi del progetto più ampio.
Le iniziative messe in atto testimoniano l'importanza di "fare rete" per raggiungere un vasto pubblico che necessita di supporto per superare diffidenze e fragilità. La collaborazione permette di affrontare sfide specifiche del territorio, come la ricerca difficile di assistenti familiari residenti nel comune di Muggia e la complessità nel coinvolgere assistenti familiari che risiedono in comuni limitrofi.

Gli sforzi fatti finora stanno cominciando a produrre cambiamenti significativi. Diversi caregiver, che in passato preferivano spostarsi fino a Trieste per evitare richieste di aiuto nel territorio di Muggia, ora partecipano attivamente alle iniziative locali. Questo indica un progressivo superamento delle diffidenze e una maggiore partecipazione nel comune muggesano, abbattendo barriere che ostacolano le relazioni d'aiuto.

A chiosa delle riflessioni complessive è stato suggerito di considerare l'impatto ottenuto in vista dell'apertura delle case di comunità, invitando a riflettere sulle possibilità di collaborazione tra servizi istituzionali ed enti del terzo settore. La collaborazione è stata efficace e ora è necessario lavorare per raffinarla, esportando questo modello di successo verso nuovi orizzonti.