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Contenuti dal convegno sull'invecchiamento attivo, parola a Valentina Benedetti di ACLI FVG

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Si è concluso lasciando una ricca dote di interventi molto interessanti l’evento organizzato dalla regione FVG all’auditorium Comelli di Udine, riportiamo di seguito il contenuto di quanto detto da Valentina Benedetti di ACLI FVG aps.

Quali sono gli aspetti rilevanti per promuovere stili di vita sani e attivi lungo tutto l’arco della vita per superare le attuali criticità (mancanza di informazione, scarsa conoscenza dei percorsi di cura, problemi di comunicazione, digital divide, approccio di genere…)?

L’attivazione di stili di vita sani deve diventare un abc che ci accompagna per tutta la vita, a partire dalla primissima età per continuare lungo tutto l’arco della vita. E di stili di vita sani se parla, forse anche tanto o troppo, ma non con abbastanza efficacia.

Non credo ci siano ricette speciali per promuovere stili di vita sani che possano essere percepite da tutti in modo universale, ma piuttosto la necessità di essere capaci di cucire quasi sartorialmente, in situazioni relazionali, strumenti informativi e formativi per una educazione costante che renda comprensibile a livello personale l’impatto dei fattori di rischio a seconda dell’età, della situazione ambientale, della comunità in cui si vive ecc.

E’ infatti stimato che almeno l’80% delle malattie croniche, ictus e diabete e il 40% dei tumori potrebbero essere prevenute affrontando i principali fattori di rischio. Ma le malattie croniche sono legate anche a fattori socio-economici, culturali, politici e ambientali (l’urbanizzazione, l’invecchiamento progressivo della popolazione, le politiche ambientali, la povertà e le diseguaglianze) che richiedono messe in campo di strategie globali.
Gli stili di vita sono anche fortemente connessi con la sostenibilità cheè condizionata a sua volta dai comportamenti culturali, relazionali, economici e di consumo. Sostenibilità che a sua volta supporta e sostiene nelle scelte quotidiane e strategiche delle varie fasi della vita, nella costante mission educativa, nel consumo delle risorse a disposizione.

Il tema della qualità della vita ha acquistato sempre più interesse culturale e di ricerca; oggi salute, benessere e partecipazione sono diventati dei veri e propri valori. Quando parliamo di salute non consideriamo solo assenza di sintomi ma ci riferiamo ad uno stato di benessere che permette all’individuo di superare le tensioni inerenti alla vita, trovare soddisfazione nel lavoro e contribuire alla vita sociale della comunità nella quale è inserito.

Il benessere quotidiano della persona è collegato anche al suo habitat relazionale, le relazioni sociali, infatti, sono fondamentali per la sopravvivenza dell’individuo, non solo per il suo inserimento all’interno dell’ambiente di vita ma anche per il suo benessere psico-emotivo interiore, per questo è importante averne cura. Volendo fare un parallelo con quanto affermava Don Milani, di cui stiamo ricordando il centenario della nascita, è necessario essere disponibili a lavorare insieme agli altri per educare, per prendersi cura, per contrastare le povertà informative e relazionali di tutta la comunità.

Oggi sono qua in rappresentanza di un gruppo di associazioni che condividono una progettualità chiamata Si Fa Rete. Siamo 7 realtà non proprio omogenee per caratteristiche, storia e attività (Acli FVG aps , Caritas odv del FVG, De Banfield odv, Assostegno odv , Aulòs aps , Incontriamo odv, UTE aps ) che nelle loro diverse azioni contribuiscono a costruire “beni relazionali“ portatori di valore educativo, morale e politico. Poiché i beni relazionali vengono intesi come indicatori “umani” del ben-essere di una intera comunità, le associazioni partner di Si Fa Rete partono dal presupposto che uno stile di vita sano necessariamente vada coniugato nel suo insieme sociale, economico e culturale, ridefinito come possibilità di poter godere di sempre migliori opportunità per tutti.

Come può consolidarsi la collaborazione tra parti sociali e istituzioni pubbliche per lo sviluppo di politiche sempre più efficaci per promuovere stili di vita sani (come entrare in contatto con le informazioni , attività e laboratori , innovazioni quali telemedicina… )? Attorno agli stili di vita è necessaria un’azione in sinergia per fare rete che rappresenta un metodo ma anche un contenuto sostanziale con più obiettivi.

Vado quindi a raccontare brevemente la coprogettazione SI Fa Rete: il lavoro di coprogettazione di 7 realtà del terzo settore è iniziato ad agosto 2021 con il coordinamento della Direzione centrale salute, politiche sociali e disabilità della regione FVG. L’obiettivo del progetto è condividere competenze e risorse per delineare un quadro di interventi di presa in carico leggera e supporto di persone anziane in condizioni di fragilità, delle loro famiglie e dei caregiver, formali ed informali.  Le realtà coinvolte operano già nel campo, con servizi diversamente diffusi nel territorio regionale e collaborano individualmente con i servizi sociali e socio-sanitari. La coprogettazione avviata mira a diventare metodo di lavoro condiviso, sviluppando reti strutturate e forti tra i partners e in sinergia con gli enti e le istituzioni pubbliche (aziende sanitarie della regione e servizi sociali dei comuni) a beneficio della popolazione anziana che si trova in situazione di fragilità.

Tre i pilastri del progetto Si Fa Rete :
Presa in carico precoce
Formazione diffusa e integrata 
Rafforzamento delle reti di comunità attraverso nuove sperimentazioni.

Da questi pilastro derivano 5 linee di azione:
Supportare il lavoro dei distretti sanitari e dei servizi sociali dei comuni dell’ambito dell’analisi del bisogno della popolazione anziana fragile e dell’intervento proattivo.
Promuovere interventi di formazione e informazione a beneficio dei caregiver sulla gestione della malattia, dedicati per tipologia in collaborazione con i servizi istituzionali 
Supportare i programmi formativi destinati agli assistenti famigliari, nella forma di partenariato tra pubblico e privato 
Potenziare gli interventi di accompagnamento e sostegno alle persone anziane fragili, ai caregiver e alle famiglie in difficoltà in sinergia con i servizi sociali o socio-sanitari del territorio 
Sperimentare e rafforzare modelli di intervento per gli anziani fragili in situazioni di emergenza derivante da pandemia, calamità naturali.

Dopo una necessaria mappatura delle competenze e delle localizzazioni dei servizi attivati dai partner sul territorio regionale, si è passati ad una fase di studio sulla procedura. La complessità organizzativa è tale da richiedere contemporaneamente strutturazione e flessibilità.

L’obiettivo della procedura di presa in carico è quello di: promuovere, agevolare, semplificare a supportare l’accesso ai servizi istituzionali, favorendo la collaborazione tra servizi e enti del terzo settore in un’ottica di integrazione, valorizzandola dove già esistente attraverso i punti di ascolto e orientamento di Si Fa Rete. Questi punti ampliano le opportunità inclusive e di partecipazione che la comunità locale esprime. Orientare le persone verso i servizi sociali e socio-sanitari e le opportunità fornite dal terzo settore in una logica di condivisione e messa a disposizione del cittadino di una più ampia offerta di risposte ai bisogni. Sono state quindi condivise schede di lettura del bisogno e modalità operative.

Quindi sostegno all’anziano, alla famiglia e ai caregiver con attività di ascolto, orientamento, consulenza individuale anche a domicilio, supporto amministrativo, trasporti e accompagnamenti, percorsi informativi sia di gruppo che individuali, prestito ausili, animazione e compagnia, portierato sociale, ecc. sono uno spaccato delle diverse attività che Si Fa Rete attiva sul territorio regionale in sinergia con le altre realtà presenti sui territori.


Formazione 

Formazione e informazione sono tra i bisogni più sentiti, soprattutto da famiglie e caregiver. La condivisione delle competenze e delle esperienze tra i partner di progetto ha consentito di creare un CATALOGO FORMATIVO con percorsi dedicati a volontari, caregiver e careworker.La stesura dei moduli ha tenuto conto delle indicazioni nel repertorio delle qualificazioni regionale al fine di facilitare l’integrazione di percorsi formativi. Sulla base di questo lavoro, sono stati attivati corsi per tutte le tre categorie, oltre a corsi di italiano e alfabetizzazione informatica.

E ritornando a citare Don Milani che, con la sua lezione, ha invitato all’esercizio di una responsabilità attiva, il suo ‘I care‘ è divenuto un motto per la coprogettazione SI Fa Rete.

Durante l’evento Maria Letizia Burtulo ha presentato l’attività di UTE, associazione che partecipa a Si Fa Rete, potete Contrasto alla solitudine: intervento di Maria Letizia Burtulo di UTE al convegno sull'invecchiamento attivo.

Se volete invece gustarvi tutto il convegno nella sua interezza, qui sotto trovate il video integrale.